Particolare dello stato attuale di conservazione dei manufatti dipinti
Particolare dello stato attuale del soffitto a cassettonato policromo
Lo stato di conservazione in cui vertono le decorazioni policrome è purtroppo in certe aree danneggiato e compromesso mentre nella rimanenza delle superfici si riscontra un degrado piuttosto ragguardevole.
La composizione decorativa si divide sostanzialmente in due ripartizioni, quella interna dei fondali ornati elegantemente dipinti con motivi di carattere floreale sullo stile delle decorazioni giapponesi, la seconda con elementi decorativi di esecuzione successiva data la tecnica adottata e la preparazione dei supporti.
INTERVENTO CONSERVATIVO TECNICA METODOLOGICA
L’obbiettivo dell’intervento realizzato è stato mirato essenzialmente alla salvaguardia conservativa dei manufatti policromi conferendo loro un aspetto comprensibile e come presentazione ottico-estetica, una chiara lettura cromatica. L’intenzione è stata, dato il notevole stato di degrado, di attuare progressivamente un preconsolidamento della materia in via di distacco per mezzo di collette adesive supportate da carta giapponese. Questa procedura propedeutica per l’avvio più dettagliato e minuzioso dell’intervento di consolidamento, prevede nel contempo la rimozione delle alterazioni biologiche con una soluzione biocida.
L’attuazione del consolidamento è stato differenziato principalmente in due punti:
a) il primo eseguito sul film pittorico comprende le tematiche relative all’ammorbidimento della pellicola cromatica, sollevata dal supporto originario costituito con gesso e colla animale;
b) il secondo di carattere più strutturale riguardante la decoesione della base preparatoria sul sostegno ligneo.
A
B
Particolari della situazione della pellicola pittorica in fase di distacco
Particolari del distacco della pellicola pittorica e dell’imprimitura
A
Particolari della caduta della cromia e dell’imprimitura dal supporto ligneo
Procedura A
Consolidamento della pellicola pittorica sollevata
L’intervento avviato, ha preso in esame la decoesione della pellicola pittorica dal suo supporto originale costituito sostanzialmente da gesso di Bologna come inerte unito a colla animale come legante.
Ha determinare questo tipo di fenomeno disgregante, sono state svariate cause che combinate insieme, hanno progressivamente generato un’ alterazione diffusa su tutta la superficie originando con il passare del tempo degli effetti di trasformazione sulla struttura cromatica originaria. Un elemento rilevante del degrado, è imputabile all’umidità, fattore determinante per lo sviluppo ad oltranza di patine biologiche, muffe ed effetti collaterali indotti da circostanze come queste in un ambiente consono al loro propagarsi.
Particolari delle alterazioni biologiche prevalentemente costituite da uno velo grigiastro di muffa situato sulle superfici decorate verticali
Particolare del test di pulitura effettuato con una soluzione biocida
Particolari del preconsolidamento eseguito con supporto di carta giapponese
In questo intervento, si è cercato per quanto possibile dato lo stato di conservazione di certe superfici, attuare un preconsolidamento atto al ristabilimento della pellicola pittorica sul suo supporto privo di legante.
Questa operazione rigenerativa, è stata compiuta per mezzo di ripetute applicazioni di colla animale, nelle percentuali idonee e supportata per mezzo di carta giapponese. Tale considerazione operativa, è stata preferita ad altri interventi data la composizione del suo supporto originale costituito vista l’epoca d’origine, con la stessa sostanza impiegata per il suo recupero.
Dopo averla esaminata ed analizzata nei dettagli, su delle superfici circoscritte e stabilite per i test, è stata abbandonata l’ipotesi di un impiego di resine acriliche per il loro operato poco soddisfacente, ovvero stendendola per imbibizione a pennello e veicolandola attraverso la carta giapponese , dava origine ad una pellicola che si arrestava in superficie non addentrandosi in profondità.
La scelta dell’adesivo animale usato ad una temperatura media non solo si introduceva in profondità, ma ammorbidendo il collante originale, lo ritemprava riqualificandone la sua struttura.
Ultimata l’operazione , a distanza di tempo, è stato rilevato che la sostanza adottata per il consolidamento della materia decorativa aveva determinato un ottimo esito, reversibile data la sua natura e senza nessun effetto indesiderato.
Procedura B
Consolidamento dell’imprimitura sul supporto ligneo
Particolare del sollevamento del’imprimitura dal supporto ligneo
Particolare della conservazione della decorazione policroma
Questi particolari evidenziano lo stato di mantenimento dell’imprimitura di base costituita da gesso di Bologna unito ad adesivo animale. La loro situazione di avanzato deterioramento provocato dalle cause già citate in precedenza e da una mancata manutenzione, sono state le cause della caduta materica decorativa cominciata con delle segnalazioni di rigonfiamento, di esfoliazione per poi degenerare in veri e propri cedimenti che col trascorrere del tempo hanno dato vita ad una perdita completa dell’imprimitura e della rifinitura policroma.
La procedura per la conservazione ed il ripristino reintegrativo dei manufatti, ha intrapreso il suo avviamento con l’assestamento nelle aree dove necessitavano, delle ricostruzioni di opere di falegnameria utilizzando la stessa varietà lignea. Anche in questo caso, l’impiego dei leganti è di natura animale, scelti per la loro elasticità e compatibilità verso una materia che ha delle caratteristiche meccaniche da rispettare.
Nelle superfici dove l’intervento di ricostruzione lignea era quasi impraticabile per la forma e lo spessore da conseguire, sono stati impiegati degli impasti costituiti da legante animale unito a polvere di legno a varie granulometrie.
Successivamente le lacune sono state rifinite con gesso di Bologna e colla animale nelle percentuali opportune per conseguire un buon risultato.
Operazioni di pulitura e presentazione estetica
Per l’estrema delicatezza e fragilità in cui vertono gli ornamenti, dato il loro mantenimento piuttosto ammalorato e compromesso su svariate superfici, si è sentita l’esigenza di suddividere l’intervento di pulitura per stadi con tempi tecnici contraddistinti dalle sostanze impiegate.
Il criterio che guida tali operazioni è scandito dalla loro situazione di conservazione eterogenea, in maniera da poter effettuare puntualmente una pulitura dettagliata e
precisa senza procurare danneggiamenti, alterazioni o viraggi sulla materia.
La scelta metodologica decisa, poco invasiva e per nulla aggressiva, è stata determinata dopo vari accertamenti eseguiti in aree localizzate, con una soluzione di tensioattivi in diluizione acquosa a bassa concentrazione ed una soluzione acetonica tampone per le superfici contraddistinte da depositi materici di natura diversa.
Data la complessità caratterizzante di tale operazione e visto lo stato conservativo dei manufatti policromi, la procedura si è articolata in successione con svariate frequenze di contatto diversificando le soluzioni per il mantenimento ed il rispetto della cromia originale.
Nell’ambito di questo intervento, c’è stata la necessità di applicare uno o più metodi di pulitura in successione, procedimenti strettamente legati ala stratificazione dei depositi e delle dipinture presenti sulla superficie delle decorazioni.
All’interno della pulitura con soluzione di tensioattivi, sono state inserite le rimozioni relative alle asportazioni delle varie stratificazioni di natura omogenea che ricoprivano le decorazioni “ depositi con scarsa coerenza e aderenza alle superfici decorate” (soluzione più diluita), e “depositi compatti e aderenti alle superfici decorate” (con soluzione idonea al trattamento).
Per le aree dove abbiamo trovato materiali più aderenti, è stata applicata una soluzione chimica a tampone, indispensabile per una rifinitura più dettagliata anche per i piccoli residui più tenaci, rimossi meccanicamente con l’ausilio di bisturi ed utensileria appropriata.
In questi dettagli delle aree prese in esame per i test di pulitura, sono state applicate le due tipologie di intervento di cui sopra, completandole meccanicamente a bisturi ottenendo così, una superficie correttamente preparata all’intervento successivo relativo alla stuccatura e alla integrazione pittorica.
Operazione di stuccatura – Reintegrazione pittorica
La fase che riguarda questa lavorazione è stata intrapresa con l’asportazione meccanica delle vecchie stuccature eseguite in precedenti interventi di restauro che per la loro costituzione morfologica e per la loro tenuta ormai insufficiente, non erano più conformi al loro obiettivo.
Le superfici perdute e le varie zone lacunose, sono state successivamente ricostruite con degli inerti idonei uniti a collanti di derivazione animale come da materia originale.
Ovviamente per la loro costruzione e strutturazione, si è tenuto conto della rifinitura da conseguire con il ritocco pittorico, considerando la formazione discontinua e consunta dell’originale , dove l’imprimitura quasi trasparente, fa intuire le tracce della rigatura del supporto ligneo che sagoma la cromia sovrastante.
Particolare del soffitto durante l’intervento della stuccatura
Per l’ operazione di reintegro pittorico , ci siamo prefissati come intento quello di mirare all’integrazione delle svariate superfici frammentate ed incomplete, con una preparazione di colorazione neutrale similare all’originale mentre per i “ramage”, si è cercato di creare un dialogo di collegamento decorativo che permetta di realizzare una presentazione ottico estetica leggibile senza contrasti, riconsegnando un aspetto più completo , comprensibile e meno episodico all’opera.
Laddove la decorazione risulta squilibrata cromaticamente per i vari danneggiamenti subiti, si è compiuto nella maniera più consona e nel massimo rispetto dell’originale, un risarcimento “sotto tono” essenziale per conferire un aspetto di unitarietà e di e riconoscibilità.
Serie di particolari relativi all’integrazione pittorica
MATERIALI IMPIEGATI:
PRECONSOLIDAMENTO
Carta giapponese
Colla animale (cartilagine)
CONSOLIDAMENTO
Colla animale (cartilagine)
DISINFESTAZIONE
Benzalconio cloruro (alchil-benzil-dimrtilammonio)
PULITURA
Contrad 2000 (tensioattivo anionico)
Soluzione A3 (alcool-ammoniaca-acqua demineralizzata)
Soluzione acetonica (dimetilchetone)
STUCCATURA
Colla animale (cartilagine)
Gesso di Bologna (solfato di calcio idrato)
REINTEGRAZIONE PITTORICA
Acquarelli Windsor & Newton